Blog : Viaggi

Le vie dell'acqua dell'alto Sile. Terra di Radicchio, Asparagi, Seta e Ville Venete.

Le vie dell'acqua dell'alto Sile. Terra di Radicchio, Asparagi, Seta e Ville Venete.

L’Alto Sile, le vie dell’acqua di risorgiva, il cuore del radicchio rosso, la casa dell’asparago bianco, il ricordo dei gelsi e bachi da seta, il silenzio delle Ville Venete. On the road nella terra dei Dogi.

« e dove Sile e Cagnan s’accompagna,
tal signoreggia e va con la testa alta,
che già per lui carpir si fa la ragna. »
– Dante, Paradiso, Canto IX

Siamo all’interno della “Marca gioiosa et amorosa”, la provincia di Treviso, così veniva chiamata già nel lontano 1200, territorio citato anche nella Divina Commedia di Dante.

La Marca Trevigiana è una zona molto ricca di acque, il fiume maggiore è senza dubbio il Piave, fiume sacro alla patria e teatro di scontri nella prima guerra mondiale. Ma c’è un outsider, il fiume Sile, meno conosciuto certo, ma non di minore importanza. Proprio qui ci spingeremo oggi, nella sua parte iniziale, lì nella bassa trevigiana, al crocevia tra le province di Treviso, Padova e Venezia. 

In dialetto veneto si chiamano fontanassi,  sono le buche dove zampilla e fuoriesce dal sottosuolo l’acqua che fa nascere questo fiume di risorgiva, uno tra i più grandi d’Europa del suo genere. 

Quindi non ci resta che partire, punto di partenza Badoere (TV), e assieme ad altri soci di AIFB, Associazione Italiana Food Blogger, in groppa alle bici ci dirigiamo verso le risorgive. 

Dalla Rotonda di Badoere alle Sorgenti del Sile

Badoere, un tempo Zeruol di Sopra, deve il nome a una delle famiglie più antiche e importanti della Repubblica Veneziana, i Badoer, che in questo territorio concentreranno la maggior parte delle loro proprietà.

Una è “La Rotonda”, nella piazza principale del paese. Un preistorico centro commerciale, si tratta di un lungo porticato che si articola in due emicicli, un’arcata più nobile e una più spartana. Voluto dalla famiglia veneziana, questo edificio  anche se considerato “le Barchesse” della casa domenicale della famiglia nobile, che sorgeva 300 metri più ad ovest, manteneva una netta autonomia.

Il mercato era importante e vivo, data la presenza di parecchi mulini, attivi tutto l’anno grazie alla portata costante delle acque di risorgiva del fiume Sile.
Oggi nella piazza della Rotonda, ogni prima domenica del mese si svolge la fiera-mercato dei Trovarobe, un mercatino dell’antiquariato e collezionismo.

Lasciandoci alle spalle questo esempio architettonico del periodo delle ville venete, proseguiamo verso ovest dove si incontrano i resti della mura di cinta e parte dei magazzini della Villa Badoer-Marcello, andata distrutta la sera dell’8 giugno 1920 durante la rivolta contadina delle Leghe Bianche.
  
Altri esempi di ville venete nel territorio circostante le risorgive del Sile e a portata di km, che meritano la visita, sono Villa Corner a Cavasagra, Villa Ca’ Marcello a Piombino Dese, Villa Lates a Istrana e Villa Emo a Fanzolo di Vedelago.  

Qualche centinaio di metri più avanti alle mura si trova uno dei mulini dell’epoca il Mulino Dotto, con il fiume Zero, il fratello minore del Sile. Non più in funzione ma si può osservare ancora il salto dell’acqua e i segni del fuso.

Tornando indietro e prendendo la via Rialto, forse il nome vi ricorda la vicina Venezia, si arriva al Ponte dei 3 Confini sul fiume Sile e con annesso un vecchio mulino, che chiuse l’attività nel 1938.

Riprendendo la bici lungo la via delle Fornaci e via Munaron, prima di addentrarci nel bosco dei fontanassi, si possono vedere numerose itticolture e i Taxodium, tre grandi piante più una isolata, i cipressi calvi di palude. Importati dall’America verso il 1640, rendono suggestivo il paesaggio di bonifica e rammentano come poteva essere l’area secoli e secoli fa. 

Quando ci si addentra nel bosco dei fontanassi, cuore del Parco del Sile, si percepisce la magia del paesaggio data dal grande valore naturalistico dei campi chiusi, dei salici e delle querce, della torbiera, degli specchi d’acqua e della fauna che ci vive. 

Finalmente eccole lì quelle piccole bolle che stanno ad indicare l’uscita dell’acqua dal sottosuolo. L’acqua che proviene dal sottosuolo, a temperatura relativamente fresca (10°C) e costante tutto l’anno permette uno sviluppo importante della flora. Oggi purtroppo i fontanassi sono destinati a sparire a causa dell’abbassarsi della falda acquifera naturale.

Guardare questo angolo di natura fa venire in mente e canticchiare un disco dei Led Zeppelin o dei Pink Floyd, decisamente tutto supernatural!

Fu il tempo della seta

Sempre in tema natura, un importante filato veniva prodotto nelle campagne della zona dell’Alto Sile: la seta. Purtroppo la produzione della seta va di pari passo con la coltivazione del gelso, ed ormai nel territorio è quasi scomparso.

Esistono tracce nei vari comuni posizionati lungo le rive del Sile, si trovano edifici vuoti che erano destinati alla funzione di baccologico o filanda.

Proprio dietro la Rotonda troviamo la vecchia filanda, che nel tempo ha abbandonato la filatura della seta e si è innovata: questa è la storia Carlo e Mario Colombo, fratelli e eredi de La Colombina. 
Nata prima come filanda nel 1895, poi nel tempo passata a tessitura dopo la crisi del baco da seta, oggi l’azienda si è evoluta e ora continua a portare avanti il sapere artigianale, con telai antichi rinnovati e lavoro manuale, sempre alla ricerca continua di qualità di filati e design.

L’obiettivo dei fratelli è anche fare cultura e scuola a chi si vuole avvicinare a questo mondo e, come si può notare nel loro “museo casalingo”, intessere collaborazioni varie, con design e creativi emergenti, del settore e del mondo dell’arte.

Ricordatevi quindi, oltre la magia della natura del Sile, al di sotto della canna fumaria della vecchia filanda, dietro la scenografica piazza di Badoere, potete ammirare creazione da “scarti di fine serie” che diventano opere d’arte.

Stagioni in colore, dal rosso del radicchio al bianco dell’asparago

Non solo natura, artigianato e arte, ma la zona delle risorgive del Sile è un territorio da assaggiare. Sì perché la conformazione del terreno, data dalle acque di risorgiva, da  vita a diverse colture agricole.

Due delle eccellenze tutelate e prodotte solo nei paesi limitrofi al passaggio del Sile sono il fiore d’inverno per eccellenza, il radicchio rosso tardivo di Treviso IGP, e i germogli di primavera, l’asparago bianco e verde IGP di Badoere.

Prodotti che si alternano, il terreno e le stagioni, in quanto il radicchio ha bisogno dell’autunno e delle gelate invernali, mentre gli asparagi della primavera-inizio estate al massimo. 

Le due culture hanno in comune anche il processo di forzatura-imbianchimento (no per l’asparago verde), che fa in modo da farli arrivare nelle nostre tavole privi di clorofilla e lucenti in tutta la loro bellezza di colore.

Allora che aspettate? Scegliete una giornata di sole. Scegliete la bici o i vostri piedi. Scegliete un itinerario che vi porti alla scoperta dell’Alto Sile ma alla fine scegliete di assaggiare le eccellenze del territorio ne vale il tour. 
 

Link utili

Consorzio dell’asparago IGP di Badoere: www.asparagodibadoere.it
Consorzio del Radicchio Rosso Di Treviso: www.radicchioditreviso.it
Parco del fiume Sile: parcosile.it
Filanda e Tessitura La Colombina: www.tessituralacolombina.com
Pro Loco di Morgano - Badoere: prolocomorgano.it

0 Commenti

Lascia un commento per primo!

Lascia un commento

* Campo obbligatorio. La tua email non verrà pubblicata.

Non condivideremo mai i tuoi dati. Cliccando acconsentirai al trattamento dei miei dati personali e confermo di aver letto l'Informativa Privacy [link privacy]

Amici food rockers, vi ricordiamo che il progetto Food'n Rock non riceve finanziamenti da nessuno, il lavoro viene fatto per passione della cucina e del Rock’n Roll!


1 € può bastare ma qualsiasi sponsorizzazione per il progetto ci sarà di grande aiuto per continuare al meglio.Stay Rock And Love Food!

No, grazie.
Clicca il logo Paypal e prosegui su paypal.com. Inserisci l'importo della tua donazione e prosegui.