Sticky Fingers dei Rolling Stones compie 50 anni. Curiosità e cose che non sapevi dell'album.
L’album dall’irriverente copertina firmata Andy Warhol, il disco dei record e della rinascita, una pietra miliare del rock, compie 50 anni Sticky Fingers dei Rolling Stones.
Lo storico album dei Rolling Stones, Sticky Fingers, usciva 50 anni fa, era il 23 aprile 1971. È il nono disco in studio della rock band britannica. Raggiunse il numero 1 sia nella classifica inglese, sia in quella statunitense, rimanendovi rispettivamente per cinque e quattro settimane.
Un album da record, che oltre a scalare da subito le classifiche di tutto il mondo, fa molto discutere, soprattutto per la provocatoria copertina opera dall’artista pop Andy Warhol.
Curiosità che – forse – non conoscete di Sticky Fingers
Ecco un elenco di curiosità che, forse, non conoscete di questo album che debuttò 50 anni fa.
L’icona tongue & lip
Il disco è famoso per essere il primo in cui compare l’iconica linguaccia, “tongue & lip”, simbolo e logo degli Stones.
A ideare il logo fu John Pasche, designer inglese, che all’epoca era uno studente del Royal College of Art di Londra. La band aveva affidato al giovane designer, per il compenso di 50 sterline, il compito di realizzare un logo semplice ed efficace, il risultato ormai è storia.
L’etichetta Rolling Stones
Liberi dal contratto con la Decca/London, gli Stones realizzarono la propria etichetta, la “Rolling Stones Records”.
Finalmente la band avrebbe potuto prendere ogni decisione in totale autonomia, senza imposizione della Decca Records. Sticky Fingers fu il primo album prodotto dalla loro stessa etichetta.
La copertina che fa scalpore
Il 21 aprile 1969 Mick Jagger si rivolge direttamente alla Factory di Andy Warhol scrivendo una lettera.
Gli da carta bianca e completa libertà: "lascio tutto nelle tue sapienti mani fai come meglio credi... ti prego di scrivermi per dirmi quanti soldi vuoi".
Il risultato è una delle copertine più originali e discusse della storia. Ci sono un paio di jeans con un evidente rigonfiamento al centro nella zona genitale e una zip apribile, che tirando giù mostra la biancheria intima di un modello.
Censure e copertine alternative
Ovviamente secondo molti, si tratta di una copertina scandalosa. Molti Paesi la giudicarono inaccettabile al punto da non consentire la vendita del disco nel proprio Stato.
In Spagna, la copertina originale viene sostituita dall'inquietante foto di un barattolo da cui spuntano delle dita.
In Russia fecero scrivere in cirillico il nome della band e dell’album, sostituirono il modello in jeans con un'equivalente al femminile.
Sempre in Spagna venne censurata la canzone Sister Morphine, per i riferimenti alla droga, che venne sostituita con Let it Rock, una cover di un brano di Chuck Berry.
Chi indossava i jeans?
Pensate che si tratti di Mick Jagger? Ebbene no. L'uomo in copertina, in verità, è l'attore Joe Dallesandro, che aveva conosciuto Warhol nel 1967. Dallesandro non compare solo sulla copertina degli Stones ma anche nella copertina del primo album degli Smiths, il ragazzo a torso nudo, un fotogramma del film Flesh.
fonte foto: wikipedia
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